Venerdì 6 Maggio 2011 dalle 19:15 alle 21:45 Vai alla scheda

da Miguel de Cervantes

riadattamento Ruggero Cappuccio
con Don Chisciotte Roberto Herlitzka Sancio Panza Lello Arena
Musiche Paolo Vivaldi
Costumi Salvatore Salzano
Progetto scene Nicola Rubertelli
Scenografia Francesco Esposito
Regia Nadia Baldi


In quest'opera, pubblicata in due volumi nel 1605 e nel 1615, Miguel de Cervantes prende di mira con l'arma della satira e dell'ironia i ro­manzi cavallereschi e la società del suo tempo; contrapponendo al­l'allampanato cavaliere, che immerso in una perenne insoddisfazione insegue un sogno esaltato e maniaco di avventure e di gloria, la figura del suo pingue ed umanissimo scudiero, inca­pace d'innalzarsi al di sopra della piatta realtà. Nella versione sce­nica prodotta da Teatro Segreto, Don Chisciotte è un moderno professore universitario, studioso di letteratura epica che vive in una profonda solitudine. Emarginato da una società che lo respinge quo­tidianamente, il protagonista perde contatto con il mondo reale, at­tivando una crescente energia visionaria che lo porterà a dialogare con i fantasmi della classicità. L'apparizione di un singolare perso­naggio che Don Chisciotte trasforma nel suo Sancio Panza innesca il tentativo di riportare il professore entro i confini di una ritualità so­ciale cosiddetta normale. Il professore posseduto dall'anima immor­tale di Don Chisciotte, continua, però ad alterare la relazione tra passato e presente, inseguendo una visione disperata e poetica del­l'esistenza. Il fragilissimo eroe cerca un'ipotetica Dulcinea, che nel suo desiderio si configura come definitivo incontro di salvezza e di pace. Il riadattamento di Ruggero Cappuccio, si concentra nel con­flitto tra modernità efferata e umanità poetica. Nella storia del pro­tagonista deflagra il dramma del materialismo globalizzato che mortifica le risorse creative dell'individuo. Nella storia di Don Chisciotte si specchia la tragedia moderna delle minoranze del mondo, soffocate da strutture comunicative false e massificanti. La regia di Nadia Baldi si attesta sui confini immutabili, quelli che da millenni vivono invariati nel cuore degli uomini. La messinscena, sull'interpretazione di Roberto Herlitzka e Lello Arena riconsegna la vicenda di Don Chisciotte alla contemporaneità, attraverso un'indagine interiore tesa a svelare il rapporto tra dolore e bellezza.

Dettagli
Luogo: Teatro Sociale di Amelia
Indirizzo: Via del Teatro
Città: Amelia
E-mail: info@iat.amelia.tr.it
Telefono: +39 347 6721 959

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